Diario quotidiano – Atto gravissimo, il M5S abbandona la commissione finanze

Carissimi,

nonostante il caldo e il conto alla rovescia per le ferie (almeno di noi parlamentari) nulla cambia. Le classi dirigenti di questo Paese sono talmente ingessate che, nonostante tutto, diventano stucchevolmente prevedibili in ogni contesto. Da una parte i giornalisti, dall’altra il Governo e la maggioranza. Sebbene ovviamente non si tratti di due insiemi compatti, nel loro insieme sono aggregati e talmente consolidati da riprodurre continuamente i soliti comportamenti, figli di un modo di pensare ormai trapassato. Oggi parleremo di loro, del loro atteggiamento, figlio di una visione della politica talmente calcificata da risultare obsoleta e dannosa per il Paese

Partiamo dai giornalisti. Oggi pomeriggio sono cominciati a comparire ovunque titoloni perentori: Grillo, mai col Pd. Io continuo a meravigliarmi del fatto che la coerenza in Italia possa essere talmente inusuale da meritare questo continuo stupore. Capirei se avessimo a che fare con il Pdl che, pur dicendo di appoggiare lealmente il Governo Letta, non sarebbe poi così sorprendente se lo mollasse tra pochi mesi così come aveva fatto con l’Esecutivo di Mario Monti, lasciato per strada un paio di mesi prima delle votazioni per ragioni elettoralistiche. Ma il MoVimento 5 stelle non fa che ripetere ancora e ancora e ancora la stessa cosa: il Pdmenoelle e il Pdl sono uguali. A nessuno viene il sospetto che questa visione non rientri in una tattica politica ma rappresenti semplicemente una convinzione? D’altra parte non dovrebbe essere sorprendente, specie per noi parlamentari, dato che ogni santo giorno ci confrontiamo coi modi di fare di questi signori. Quale sarebbe la nostra credibilità se oggi denunciassimo tutte le malefatte di questo Esecutivo e domani si arrivasse addirittura a fare accordi politici coi suoi componenti? Ciò che dice Grillo, per questo, rappresenta un’ovvietà che, infatti, non merita neppure lo spazio di un post normale. E’ una semplice precisazione a fronte delle speculazioni che girano quotidianamente sui giornali e che continuano ad attribuire machiavelliche macchinazioni a semplicissime valutazioni politiche. La nostra posizione è chiara e la ribadiremo sempre. Il fatto che con questo ci conquistiamo le prime pagine dei giornali è conseguenza del fatto che molti giornalisti che campano di inesistenti retroscena, che creano ad uso e consumo esclusivo della loro fervida immaginazione politica, continuano ad applicare il canone dell’opportunità alle decisioni altrui. Noi non andiamo avanti per convenienze! Quando lo capirete?

Se, però, ci sono ancora dubbi sul fatto che la nostra decisione si basi su convinzioni più che solide, basterà parlare del secondo argomento di cui volevo trattare, ossia delle rigidità della maggioranza. Esse non sono mai rivolte a cercare soluzioni vere per i problemi, ma a mettere toppe, elaborare interventi di pura propaganda che risultano essere spesso figli di compromessi al ribasso e di tatticismi che fanno l’interesse esclusivo dei partiti che sostengono il Governo e dei loro esponenti di spicco. Pensiamo ai lavori in commissione e ai provvedimenti che sono in discussione in Aula in questa giornata.

Cominciamo dalla Commissione. Riporto fedelmente un testo trasmesso dalle agenzie di stampa e ripreso da alcune testate. “Le risorse per i giovani del Sud stanziate nel Decreto Lavoro provocano reazioni polemiche da parte di due deputati del MoVimento 5 Stelle. Nella seduta di stamani in sede di commissione congiunta Lavoro e Finanze, per l’esame del dl. 76 ‘misure urgenti per la promozione dell’occupazione giovanile’, infatti, i grillini Rostellato e Rizzetto hanno criticato il provvedimento emanato dal Governo che vede maggiore impegno di risorse per il sud, sostenendo che è inutile sprecare risorse per quell’area del paese che già tante ne ha consumante nel passato. Lo rende noto il deputato del Pd Francesco Ribaudo, componente della commissione Finanze alla Camera.” Ora, mi affido al vostro buon senso. Secondo voi quanto possono essere affidabili queste parole? Si tratta del completo travisamento dei fatti.  Ciò che si intendeva sostenere – e lo dico io che sono di origine napoletana – è che stanziare soldi per il sud senza adeguate garanzie potrebbe essere il solito spreco di denaro pubblico o, peggio, un regalo alla malavita. Non basta mettere “soldi”, “giovani” e “sud” nella stessa frase perché qualunque cosa vada bene. Il sud va aiutato con un piano strutturato, fatto di progetti concreti e non campati in aria e che non si finalizzi, come sempre è stato finora, a meri scopi propagandistici/elettorali.  Quello che è stato fatto oggi è talmente grave che ci ha indotto ad abbandonare la commissione stessa presieduta, indovinate da chi, DALLA POLVERINI!!! E’ stato in pratica esautorato il ruolo di Vice Presidenza della Commissione mettendo a presiederla colei che rappresenta il fallimento politico della regione Lazio. Forse pensavano che ad una certa ora si sarebbe finito con una festa in maschera, con festini e annessi vari?

Veniamo poi ai provvedimenti in Aula. Anzitutto il decreto carceri. Esso è ovviamente in parte condivisibile, almeno per le misure che favoriscono la detenzione domiciliare ed i lavori di pubblica utilità. Il vero problema è art.4 che proroga ed amplia i poteri del commissario straordinario per l’edilizia carceraria dandogli piena facoltà di vendere e di disporre pienamente dei penitenziari. Sono stati già stanziati con il precedente piano carceri 675milioni di euro e il lavoro del commissario Franco Ionta non ha portato ad alcuna reale soluzione. Il nostro voto sarà quindi contrario perchè si può pensare di risolvere i problemi dei detenuti con decreti legge che incidono in maniera debolissima sul sistema penitenziario, dando invece poteri pressoché senza limiti ad un unico soggetto che agisce senza dover sottostare a veri e propri controlli, secondo una assoluta discrezionalità. Dai risultati che questa linea d’azione ha prodotto è abbastanza chiaro che non è così che si risolve il problema del sovraffollamento: il problema è rimasto, in tutta la sua drammaticità

Ma c’è un altro argomento cui teniamo particolarmente: la discussione di quella che diventerà la legge che punirà  il reato di omofobia. Abbiamo lavorato a lungo, fianco a fianco con attivisti e associazioni, che ci hanno aiutato a capire la complessità della questione. La proposta di legge originaria, a prima firma Scalfarotto, che molti noi avevano firmato nella sua formulazione originaria, ora arriva in aula completamente snaturata. È stata svuotata di contenuto e questo è il risultato di un accordo avvenuto in commissione giustizia tra Pd e Pdl, accordo che ha puntato al ribasso rispetto ad un testo che avrebbe traghettato l’Italia verso la tutela dei diritti umani. Manca, ad esempio, l’applicazione della circostanza aggravante prevista dalla legge Mancino (che attualmente punisce i reati di violenza e istigazione all’odio per motivi razziali e religiosi) , che aumenta la pena nei casi motivati da odio o violenza nei confronti dei crimini anche di natura omofobica o transfobica, non resta nulla.  I termini “omofobia” o “transfobia” risultano inoltre di difficile interpretazione perché non sono definiti in nessuna sentenza ed in nessuna legge del nostro ordinamento giuridico. Il rischio più grande a cui si sta andando incontro è l’approvazione di una norma senza effetto, che potrebbe mettere per anni la pietra tombale sulla possibilità di una normativa davvero utile per la comunità LGBT italiana.

Come si vede anche se siamo alla seconda settimana di agosto: noi ci troviamo sempre dall’altro lato della barricata. Dalla parte dei cittadini. E’ qualcosa di sorprendente? No, è semplicemente il MoVimento 5 stelle!

A domani

Carla